
25.01.2017
Prospettive Europee e scenari internazionali nella “Nuova Yalta”
Autore: Maria Giovanna Depalma - Intervista allo scrittore Gabriele Adinolfi
L’Asse Washington-Londra-Mosca, i rapporti con la Nato, il futuro europeo e quello italiano: cosa ci riserverà la ‘Nuova Yalta’? Lo abbiamo chiesto a Gabriele Adinolfi in occasione della presentazione del suo ultimo libro: “Bologna una città immolata di sabato” presso la biblioteca comunale di Adelfia.
“Nella ‘nuova Yalta’, che forse tanto nuova nel suo sistema non è, ci sono Stati Uniti e Russia che si stanno spartendo il globo coperti dalla causa (più che convincente) della lotta al terrorismo mentre in Europa, le stesse, alimentano guerre fratricide tra i diversi Stati: ultimo il caso Volkswagen- Renault-Fiat Chrisler confermando l’efficacia del “Dividi et impera”. Se la UE crollerà sotto i colpi dell’Euro e del genocidio palesemente in atto, quali scenari si prospettano per i paesi più colpiti come Italia, Spagna e Grecia?”
Oltre alla Russia e agli Stati Uniti c’è comunque da considerare la regia dell’Inghilterra che, in qualche modo, sta ingerendo nei rapporti economici (in chiave espansionistica) della Cina. Ad ogni modo se l’Unione Europea o l’Euro dovessero saltare la Spagna, che rimane la più solida delle tre, si salverebbe restando legata ai Paesi dell’Europa Centrale. La Grecia dovrebbe trovare il modo di creare un “Sistema” alternativo con il quale potrebbe persino cavarsela fuori dall’Euro, mentre l’Italia purtroppo sarebbe definitivamente rovinata.
“La Corte Costituzionale tedesca ha respinto, per la seconda volta, il ricorso promosso dal Bundesrat contro l’NPD movimento di destra radicale. Come interpreta questa decisione? Un esasperato rigurgito di democrazia o una sottovalutazione dei populismi europei in chiave elettorale?”
In Germania è un rituale che si ripete spessissimo dove da un lato ci sono coloro che vorrebbero mettere fuorilegge l’NPD e dall’altro c’è il formale garantismo democratico che si mantiene costantemente. Non credo che per determinate scelte ci siano logiche elettoralistiche perché l’NPD ha una percentuale elettorale bassissima a differenza dell’AfD che ha una percentuale talmente forte da superare lo sbarramento, per cui non si tratta di una questione di calcol.
“Come vede l’elezione di Antonio Tajani di Forza Italia a Presidente del Parlamento Europeo? Un premio istituzionale per l’Italia da sempre obbediente alle regole imposte da Bruxelles o un escamotage del PPE a trazione Italiana per avere una maggiore voce in capitolo negli affari comunitari? Del resto è attesa a giorni la decisione della Corte Europea sul ricorso promosso da Silvio Berlusconi per la sua riammissione ai pubblici uffici”
Io sfaterei questo mito per cui l’Italia è prona alle decisioni di Bruxelles. In realtà l’Italia è una delle principali protagoniste di tutto ciò che avviene, soprattutto in peggio, nelle Commissioni Europee a Bruxelles. Non dimentichiamo che l’Italia ha il ruolo chiave, tra i più pericolosi, nella gestione della Banca Centrale Europea con la direzione di Mario Draghi. Inoltre c’era già la Mogherini a cui ora affianchiamo Tajani. Il vero problema è che l’Italia è tra i pochissimi Paesi in Europa che non fa Sistema, in cui ognuno agisce secondo quello che gli viene in mente, abituato ad essere ‘lacchè’. Quindi è probabile che al di là della figura di Tajani, che non può essere valutata prima dell’inizio dei lavori, il tentativo è quello di cercare di creare un sabotaggio all’unione franco-tedesca e di inceppare definitivamente quello che resta dell’economia europea.
“L’Europa e la NATO: Trump ha dichiarato che “Questa Nato è ormai obsoleta e c’è bisogno di un cambio di rotta di tutti gli alleati contro il terrorismo”. Ma con i continui tagli alle Forze Armate dei singoli Stati e con il progetto di Forze Armate e di Polizia Europee non ci si renderà più vulnerabili militarmente e di conseguenza ancor più dipendenti dall’Alleanza Atlantica in caso di conflitto?”
Io sottolineerei l’aggettivo ‘obsoleta’ perché è un termine che preannuncia un cambiamento. In questo caso tutti coloro che creano terrorismo in maniera diretta ed indiretta, assieme a coloro che lo alimentano e lo attuano, giustificheranno il dominio mondiale della Nato che allargherà i suoi attuali confini: non escludo una partecipazione di Putin all’interno della stessa. Il risultato sarà che la Nato diverrà una super potenza antiterrorista: così come l’antidroga ha bisogno della droga, l’antiterrorismo ha bisogno di terrorismo. Se questo dovesse avvenire sarà la stessa Nato a fare in modo che il terrorismo si moltiplichi ovunque e soprattutto in Europa creando è un gravissimo problema, in termini di sicurezza, al quale si può rispondere solo con una coordinazione europea e con un Esercito europeo.
“Ma se la Russia dovesse entrare a far parte dell’Alleanza Atlantica non verrebbe meno la storica contrapposizione dei due grandi blocchi di potere?”
In realtà la contrapposizione tra i due grandi blocchi non c’è mai stata dal 1867 tranne qualche piccolo episodio isolato ed è comunque stata funzionale a bilanciare gli equilibri internazionali. Non ci dimentichiamo che durante la crisi in Ucraina (che tra l’altro non è stata causata dal colpo di stato voluto da Obama come raccontano ma per volontà anglo-russa) quando Putin ha inviato i carri armati nel Donbass , l’unica risposta pervenuta dal vertice Nato è stata: “In questo momento non possiamo fare operazioni militari congiunte contro le forze militari russe” e ciò la dice lunga su quali siano i rapporti tra i due Stati da sempre. Quindi il cambiamento starebbe solo nel la forma perché gli USA, puntando al Pacifico, stanno spingendo affinché la Cina rinunci all’Africa in favore di alcune forze non Europee come la Turchia, l’Iran e la Russia, cosi che il muro impedisca all’Europa di crescere estendendosi, in qualche modo, verso l’Africa.